domenica 13 gennaio 2013

LA META' DEL CIBO PRODOTTO NEL MONDO NON VIENE CONSUMATO E FINISCE IN SPAZZATURA

Circa la metà del cibo prodotto nel mondo – due miliardi di tonnellate circa – non viene consumato e finisce nella spazzatura senza essere riciclato. Questa è l’impressionante conclusione di un rapporto curato dalla britannica Institution of mechanical engineers (Ime) che nelle sue analisi denuncia, tra i fattori di spreco, per il mondo sviluppato le date di scadenza troppo ravvicinate indicate sugli alimenti e per il mondo in via di sviluppo le “pratiche tecniche e agricole arretrate”.
Il rapporto dell’Ime – Global food, waste not , want not – mette per la prima volta in rilievo in tutta la sua portata il fenomeno strutturale dello spreco alimentare servendosi di date e statistiche dettagliate.
Le nude cifre sono impressionanti. Tra il 30% e il 50% degli alimenti preparati per il consumo non arrivano mai sul piatto dei consumatori e questo a fronte di una situazione che, secondo le stime Onu, vede in prospettiva una crescente pressione sulle risorse naturali. L’Onu stima che nei prossimi decenni ci saranno altri 3 miliardi di bocche da sfamare e proprio in considerazione di questo trend l’Ime invita a combattere lo spreco sistematico di cibo.
La cosa non riguarda naturalmente Soltanto i prodotti ‘finiti’. In Gran Bretagna, ad esempio, circa il 30% delle verdure coltivate non vengono mai raccolte e questo significa in concreto lo spreco – oltre che delle stesse verdure – di qualcosa come 550 miliardi di metri cubici d’acqua utilizzati per innaffiare prodotti che non raggiungeranno mai i consumatori. Le diete a base di carne, aggiunge l’Ime, complicano ulteriormente la situazione considerato che per l’allevamento lo sfruttamento delle risorse idriche è molto più elevato (per un chilo di carne serve acqua in quantità 20, 50 volte più elevata che per l’equivalente in vegetali).
Tim Fox, responsabile energia ambiente per l’Ime, conclude: “Il quantitativo di cibo sprecato e perso in tutto il mondo è vertiginoso. Questo cibo potrebbe essere usato in prospettiva per alimentare la popolazione mondiale, in costante aumento come per far fronte ai bisogni di chi soffre la fame oggi. E tutto cià implica anche uno spreco non necessario di terra, acqua e energia….I governi e le agenzie internazionale, e l’Onu in particolare, dovrebbero lavorare di concerto per fare in mondi di cambiare la mentalità della gente e scoraggiare le pratiche di spreco di contadini, produttori di cibo, supermercati e consumatori”.
Fonte:  repubblica.it

domenica 14 ottobre 2012

PREGI E DIFETTI DEL BICARBONATO

L'idrogeno carbonato di sodio (NaHCO3), detto comunemente bicarbonato, è un sale estremamente solubile in acqua (96 g/l). E' un additivo alimentare (E500) utilizzato come antiacido dello stomaco(a), per preparare lieviti “chimici”(b), per rendere meno igroscopico il sale da cucina(c) e  l'acqua che si beve lo contiene.
Ha il grande vantaggio di essere economico (1 €/kg circa) e facilmente reperibile (nei reparti alimentari di tutti i supermercati).
Inoltre è ottimo come DEODORANTE, DENTIFRICIO E COLLUTORIO, DETERGENTE INTIMO, COLLIRIO.
Ecco come usarlo, basandosi su alcuni preziosi suggerimenti di Fabrizio Zago, chimico industriale,  consulente Ecolabel e ideatore del Biodizionario, (uno strumento indispensabile e completamente gratuito per determinare la pericolosità/biodegradabilità di una sostanza).

DEODORANTE 
La “puzza” del sudore è causata dalle molecole organiche maleodoranti che, pur non essendo contenute direttamente nel sudore, possono essere prodotte in seguito al metabolismo dei batteri che vivono naturalmente sulla nostra pelle.
Il bicarbonato sciolto in acqua (o nel sudore) dà una soluzione debolmente alcalina, pochissimo superiore al valore di neutralità (pH 7). L'azione batteriostatica e quindi da “deodorante” NON è dovuta alla sua estrema acidità o alcalinità ma semplicemente alla sua salinità.

Si può usare in più modi:
1) PURO: passare la polvere direttamente sull'ascella lavata! e ancora un po' umidina, la polvere si attaccherà meglio...Può essere utile un vecchio piumino della cipria. E' la soluzione più semplice e quella che personalmente preferisco.
2) SOLUZIONE SATURA: aggiungere il bicarbonato all'acqua distillata fino a che non si scioglie più e rimane sul fondo. Travasare in uno spruzzino di deodorante liquido esaurito. Una soluzione satura di bicarbonato dura molto tempo senza inquinarsi di microrganismi. Ottima anche per i cattivi odori delle scarpe della ginnastica...
3) IN GLICERINA: aggiungere bicarbonato alla glicerina vegetale (acquistabile in farmacia) fino alla consistenza desiderata.
4) CON AMIDO DI MAIS:  bicarbonato mischiato a dell'amido di mais (maizena). Si possono anche frullare in modo da ottenere la consistenza dello zucchero a velo. (Non aggiungere acqua altrimenti la funzione assorbente viene a mancare e l'amido fermenta).
5) CREMINO: aggiungere al bicarbonato l'amido di mais, in parti uguali, e il  burro di karitè (si trova facilmente anche nei supermercati) sciolto a bagnomaria con un goccino di olio di mandorle dolci.

I deodoranti in commercio per “funzionare” si basano sulle proprietà di alcune sostanze e alcune sono piuttosto discutibili. Spesso vengono aggiunti profumi che servono solo a coprire l'odore...
Per esempio ci sono:
ANTITRASPIRANTI (alluminio cloroidrato, allume di potassio o allume di rocca): sono quelli solitamente più efficaci perché astringenti, esercitano cioè un' interazione con i muscoli involontari dei canalicoli sudoripari e questo impedisce al sudore di uscire naturalmente.
Quindi hanno un'azione non fisiologica e tutto rimane dentro al corpo... (a me questa cosa mette un po' di agitazione...anche il naturalissimo cristallo allume di rocca funziona in questo modo, forse sarebbe meglio lasciarlo per le ferite da rasatura più che come deodorante).
MICROBICIDI (alcool, triclosan): distruggono la flora batterica, responsabile della degradazione di alcune componenti del sudore con conseguente formazione di composti odorosi/puzzosi volatili caratteristici.
Ma il triclosan è stato ritrovato nel latte materno...
Buoni deodoranti commerciali potrebbero essere per esempio a base di trietile citrato. Questa sostanza viene attaccata per prima dai batteri, che la trasformano in acido citrico. In pratica, c'è un abbassamento del pH che inibisce la crescita batterica e quindi la produzione di odori sgradevoli.
(Fonte: http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=22&t=2734)

Secondo me l'efficacia di un deodorante è assolutamente soggettiva.
Comunque il bicarbonato come deodorante FUNZIONA e provarlo non costa nulla, in tutti i sensi....

DENTIFRICIO e COLLUTORIO
Basta intingere lo spazzolino bagnato nella polvere di bicarbonato e lavare i denti. Oppure lavare i denti col semplice spazzolino e poi fare dei risciacqui con una soluzione satura di bicarbonato (come fosse collutorio o utilizzarla prima di passare lo spazzolino) ed il risultato sarà il medesimo.
Infatti, i residui di cibo ed in particolare zuccheri e amidi (che diventano zuccheri anche loro) abbassano il pH della bocca rendendolo acidulo. Un pH acido riesce ad attaccare lo smalto dei denti mettendo i presupposti per la carie. Il bicarbonato innalza invece il pH del cavo orale ed evita che lo smalto venga rovinato.
L'aroma del bicarbonato non è certamente dei migliori ma è modificabile aggiungendo foglie di menta o altra pianta che lo renda gradevole (salvia). Per esempio mettendo bicarbonato e foglie nel frullatore e macinare fino ad ottenere una polvere impalpabile.
In realtà è lo spazzolino in buone condizioni e il filo interdentale che assicura l'igiene orale, il resto è solo marketing e contorno per profumare la bocca...
Alcune persone temono che il bicarbonato possa abradere i denti, questa cosa è abbastanza curiosa: la maggior parte dei dentifrici in commercio contengo bicarbonato di sodio, che è una delle sostanze chimiche più solubili in acqua che esistano!
E comunque anche se il cristallo di bicarbonato fosse abrasivo come del diamante, non farebbe in tempo ad abradere lo smalto perché si scioglie prima di arrivarci.
Infatti basta prendere dell'acqua tiepida (a 37°C come il corpo) e provare a scioglierci dentro una puntina di bicarbonato e poi una di un qualsiasi dentifricio.
Inoltre il cristallo di bicarbonato è tenero, certamente più friabile ad esempio del carbonato di calcio (cioè il marmo, di cui sono composti moltissimi dentifrici commerciali).

COLLIRIO
L'occhio ha un pH simile a quello "chimicamente neutro" e cioè pH 7. Quindi, poiché il bicarbonato sciolto in acqua dà una soluzione debolmente pochissimo superiore al valore di neutralità, potrebbe essere un buon collirio.
Si può fare acqua e bicarbonato al 15%, (aggiungere 15 g di polvere in 85 g di acqua preventivamente bollita e resa sterile).

DETERGENTE INTIMO
Il bicarbonato va bene per la detersione intima, soprattutto nella fase pre-ciclo. Inoltre è un'ottima prevenzione per la candida (in commercio esiste un detergente intimo alcalinizzante per chi tende alla candidosi recidivante, anche il sapone di marsiglia cosmetico va bene in questo caso).
Ovviamente il bicarbonato va diluito in acqua: una cucchiaiata per bidet!
(Consigli di Riccarda Serri, dermatologa, presidente di Skineco, professoressa all'Università Tor Vergata di Roma, http://www.skineco.org/).

IL BICARBONATO NON PUÒ SERVIRE PER TUTTO...
E' spesso usato a sproposito o viene consigliato erroneamente attribuendogli proprietà che chimicamente non ha....
Aggiungendo bicarbonato di sodio all'acqua, la soluzione che si ottiene è neutra/debolmente alcalina (pH poco superiore a 7), quindi:
NON IGIENIZZA: preserva da i batteri solo se in soluzione SATURA, per effetto della sua salinità (es. salamoia). Per igienizzare può essere utilizzata l'ACQUA OSSIGENATA o il PERCARBONATO.
NON SGRASSA: per sgrassare ci vogliono i tensioattivi e l'ambiente alcalino (*)
NON ELIMINA IL CALCARE: il calcare (carbonato di calcio) viene sciolto in ambiente acido, mentre il bicarbonato serve proprio per neutralizzare l'acidità dello stomaco perché è una base debole!(d) Per togliere il calcare ci vuole l'ACIDO CITRICO.
NON HA NESSUNA CAPACITA' AMMORBIDENTE nel lavaggio (*) Se volete un rimedio per pulire lo sporco grasso eccovi una ricettina facile facile:

SPRUZZINO SGRASSANTE: 
100 g di Carbonato di Sodio (acquistabile nei supermercati come Soda Solvay, NON bicarbonato di sodio.)
80 -100 g  di detersivo per i piatti concentrato
Portare a 500 g con acqua (sarebbe meglio aggiungere soda all'acqua e non viceversa per non farla diventare un sasso!)

E' molto efficace e mi ha “liberato” dai soliti sgrassatori la cui puzza mi prendeva alla gola e mi dava il voltastomaco! La dose del detersivo per i piatti potrebbe essere modificata a seconda dell'utilizzo del tipo di prodotto concentrato o non, potrebbe fare troppa schiuma, potreste volere uno sgrassatore più o meno forte, insomma bisogna sperimentare...

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(a)  Gli antiacidi sono basi deboli che neutralizzano l'acidità dello stomaco e alleviano i dolori e bruciori provocati dalla presenza di acido cloridrico. Sono preparati contenenti bicarbonato e altri sali di Mg, Ca, Al. Sono eliminati dallo stomaco in meno di un'ora. La loro efficacia è maggiore se presi dopo il pasto: il cibo rallenta lo svuotamento dello stomaco e quindi restano efficaci più a lungo.

NaHCO3 + HCl → NaCl + H2CO3 
H2CO3 → H2O + CO2
Il bicarbonato trasforma l'acido cloridrico (acido forte) nello stomaco in acido carbonico (più debole) che a sua volta in soluzione si scinde in anidride carbonica (che è un gas, quindi si allontana con la tipica sensazione di digestione). In pratica rimane acqua e sale.

(b) NaHCO3 + CH3COOH → CH3COONa+ H2O + CO2
I lieviti chimici o istantanei sono una miscela di bicarbonato di sodio e sostanze acide, sfruttano il fatto che il bicarbonato in ambiente acido libera anidride carbonica (gas) e fa lievitare.

(c) Converte il MgCl2, igroscopico (assorbe acqua dall'aria e che spesso contamina il sale da cucina), con MgCO3, non igroscopico.

(d) Quando l'acqua nella lavatrice viene riscaldata si forma carbonato di calcio (calcare) che, essendo insolubile, si deposita all'interno della lavatrice stessa formando incrostazioni di calcare. Dicono che aggiungendo bicarbonato di sodio non si forma calcare: aggiungendo bicarbonato è vero che una parte del calcio e del magnesio si "sposta" verso quest'ultimo, si forma bicarbonato di calcio, più solubile del carbonato di calcio, ma il carbonato rimane eccome, quindi il problema non si risolve.
Se laviamo con acqua calda, la temperatura degrada il bicarbonato trasformandolo in carbonato di sodio (soda solvay) e quindi il problema semmai viene accentuato invece che risolto: 2 NaHCO3 → Na2CO3 + H2O + CO2
La alte temperature sono anche il metodo per eliminare la durezza temporanea dell'acqua, dovuta ai bicarbonati di Ca e Mg:  Ca(HCO3)2  → CaCO3 + CO2 + H2O, ma sempre calcare precipita (se la temperatura aumenta la reazione si sposta a dx)!
La SODA SOLVAY (carbonato di sodio, solubilità 220 g/l) non ha una azione anticalcare diretta ma indiretta e fa ancora peggio: scambio il sodio con il calcio e diventa calcare vero e proprio che precipita sulla lavatrice e sugli indumenti.

Per approfondire ecco tutte le fonti!
- Fabrizio Zago: chimico industriale, consulente Ecolabel e per molte catene di distribuzione e fabbricanti di detergenti e cosmetici sensibili all'ecologia http://www.biodizionario.it/ ehttp://forum.promiseland.it/viewforum.php?f=2
L'angolo di Lola, cosmetici naturali e fai da te.
Saicosatispalmi Forum, i cosmetici l'ambiente e tutto il resto.
- Riccarda Serri, dermatologa, presidente di Skineco, professoressa all'Università Tor Vergata di Roma.

sabato 13 ottobre 2012

Considerazioni sul fumo di sigaretta

Pubblico questo post come da circolare GAS-RN:
Vi propongo 3 OT, uno di seguito all’altro, inerenti la salute. Penso siano importanti per segnalare che talvolta inseguiamo la salute troppo speranzosi nel potere della compressa magica (allopatica od omeopatica), assumendocene i rischi degli effetti collaterali, e forse ignari di quanto spendiamo in medicine ed in “vizi”.
1° OT
Nei pazienti con malattia delle coronarie, la mortalità si riduce del .....
36% smettendo di fumare
29% prendendo farmaci contro il colesterolo
23% prendendo farmaci betabloccanti
23% prendendo farmaci aceinibitori
15% prendendo l'aspirina.

2° OT oltre un miliardo e mezzo di euro si spendono in un anno in sigarette (media di 14 sigarette al dì per numero di fumatori) al giorno ed il 70% di questa somma son tasse. Fumando molto la gente crepa prima e si risparmia sulla pensione (provocazione……..forse). Secondo me il fumo di sigaretta non calera' mai per opera dello stato........am sbajaro', maaa........

3° OT Un fumatore che fuma 10 sigarette al dì, spende in un mese 62€ , in un anno 730€ (una rata di mutuo), in dieci anni 7300 € (un anno di mutuo). Un fumatore che fuma 20 sigarette al dì, spende in un mese 124€ , in un anno 1460€ (lo stipendio di un mese…..un buon stipendio), in dieci anni 14600 € (un anno di stipendio ogni 10, va in fumo). Un fumatore che fuma 40 sigarette al dì (due pacchetti ?), spende in un mese 248€ , in un anno 2920€ (una bella vacanza all’anno), in dieci anni 29200 € (un’auto).

lunedì 6 febbraio 2012

Ai tumori piace lo zucchero

Le cellule malate ne sono golosissime e ne hanno bisogno per moltiplicarsi. Lo sostiene uno studio approfondito di ‘Science‘. Che apre nuove prospettive sul rapporto tra cancro e alimentazione(03 febbraio 2012)E se a causare il cancro fosse, tra l’altro, la cattiva alimentazione? Mediata da complessi meccanismi biologici, è vero, ma pur sempre alimentazione? Che ci fosse una corrispondenza tra obesità e sovrappeso e certi tumori, gli epidemiologi lo avevano già notato. Ma fino a oggi si trattava di una “coincidenza”, di una di quelle correlazioni stabilite osservando gruppi di persone che già basta a lanciare l’allarme, ma non è la pistola fumante.

Oggi, invece, il quadro sembra comporsi. E le prove biologiche sono tali che la bibbia della scienza americana, “Science”, le ha consacrate in un articolo di rassegna del primo numero del nuovo anno. La faccenda non è semplice ma, vista la posta in gioco, vale la pena di seguirla passo passo.

All’origine di molti tumori, dunque, potrebbero esserci delle alterazioni metaboliche, cioè trasformazioni locali che rendono i tessuti un terreno fertile per la crescita incondizionata delle cellule malate. Mutamenti causati in primo luogo da una scorretta alimentazione. Ciò che mangiamo avrebbe dunque un’importanza ancora più cruciale del previsto e un ruolo che si esplicherebbe in maniera diversa, più complessa, rispetto a quanto supposto fino a poco tempo fa. Al centro c’è un ormone non certo nuovo, ma oggi guardato con occhi diversi: l’insulina, finora considerata solo per ciò che accade quando scarseggia, come nel diabete, o per la sua funzione di regolatrice degli zuccheri nel sangue. Al contrario, nuovi dati, anche molto diversi tra loro, assegnano ormai a questa sostanza funzioni alquanto più articolate, in molti casi favorevoli allo sviluppo dei tumori.

La prima constatazione che ha portato a concentrare l’attenzione sull’insulina è stata, come si diceva, di tipo epidemiologico: le persone obese (che spesso hanno elevati livelli di insulina), così come quelle che soffrono di diabete, hanno un rischio considerevolmente superiore alla media di sviluppare un cancro e di morirne rispetto a quanto si verifica nei malati normopeso.

La seconda osservazione è stata sperimentale: le cellule tumorali, per crescere in provetta, hanno bisogno di molto zucchero, di molta insulina e di ormoni simili a essa (come l’insulin-like growth factor 1 o Igf1) ed esprimono sulla loro superficie molte proteine fatte apposta per captare insulina e Igf1, di norma quasi assenti. Da decenni questi due indizi agitavano i sonni di molti ricercatori, che non riuscivano ad attribuire loro una spiegazione razionale, ma negli anni successivi altri tasselli sono andati nella stessa direzione fino a comporre, almeno nelle sue linee essenziali, un quadro che ha una sua logica e che aiuta a spiegare anche altri effetti finora oscuri, come il fatto che chi si sottopone a severe restrizioni caloriche (che causano un crollo dell’insulina) ha un rischio inferiore di avere un cancro.

In sintesi, le cellule per diventare tumorali farebbero ricorso a circuiti metabolici specifici e diversi da quelli usati dalle cellule sane per incamerare molto zucchero e, grazie all’insulina e all’Igf1, per utilizzarli non solo come fonte di energia, ma anche come materiale per produrre tumori. Se questa è la situazione, è del tutto evidente che ciò che mangiamo è davvero fondamentale, nello sviluppo e nella crescita di molti tumori.

Come spiega Cristiano Simone, ricercatore dell’Università di Bari e dell’Istituto Mario Negri di Santa Maria Imbaro, autore di studi molto importanti in materia finanziati anche dall’Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro) con gli introiti delle Giornate delle Arance (vedi scheda qui sopra): “Oggi abbiamo un’idea molto più articolata dell’influenza dell’alimentazione sul rischio-cancro, e sappiamo appunto che l’insulina è cruciale. Studiandone le funzioni, abbiamo scoperto che al centro di molte reazioni che legano l’insulina all’innesco della proliferazione neoplastica c’è una proteina chiamata P38 alfa, e che è possibile intervenire su di essa ottenendo effetti a volte molto significativi”.

In provetta e nei modelli animali, se si blocca questa proteina, sottolinea Simone, si arresta la crescita delle cellule malate e anzi, se ne induce la morte. Inoltre, esperimenti su animali hanno già mostrato che farmaci specifici potenziano l’effetto tanto della chemioterapia quanto dei farmaci biologici. Non solo, aggiunge Simone: “Con questi farmaci sono in corso sperimentazioni cliniche su persone colpite da mieloma e da alcune malattie infiammatorie croniche, e i primi risultati sono incoraggianti, anche perché hanno mostrato che non sono tossici. Sarà quindi molto interessante vedere che cosa succede nei pazienti, alla fine di questi studi”.

In attesa che sul mercato si affacci dunque una nuova classe di antitumorali che prendono di mira l’insulina e i suoi complicati circuiti, un dato è comunque certo, dal momento che l’ormone è regolato direttamente da ciò che mangiamo: l’azione dei nutrienti non si limita a danneggiare alcuni pezzi di Dna o a proteggerne altri, ma si esplica in modo assai più complicato e indiretto. “Per questo”, commenta ancora Simone: “E’ così importante che l’organismo sia mantenuto in una condizione stabile nella quale l’insulina svolge le sue funzioni ma non è in eccesso e non scatena quindi gli eventi che possono portare al cancro”.

In altre parole, per avere un effetto protettivo è indispensabile abituarsi fino da piccoli a mangiare molte fibre (verdura e frutta), poca carne, pochi grassi, pochi zuccheri, molti alimenti integrali e oli ricchi di grassi insaturi, perché tutto ciò che noi mangiamo influenza lo stato generale di salute dell’organismo e i comportamenti delle singole cellule: se queste trovano un terreno fertile per la crescita, ricco di insulina e con proteine come la P38 alfa in piena attività, lo fanno, mentre se l’ambiente è in qualche modo ostile diventa molto più complicato dare il via alla cancerogenesi e, soprattutto, portarla avanti.

Agnese Codignola - Fonte: L’Espresso

giovedì 29 dicembre 2011

E' arrivato il momento di agire... Leggete e fate girare!!!BASTACASTA!!!!


Uno spiraglio di cambiamento da realizzare con urgenza Ai sensi degli articoli 7 e 48 della legge 25 maggio 1970 n. 352 la cancelleria della Corte Suprema di Cassazione ha annunciato, con pubblicazione sulla GU n. 227 del 29-9-2011, la promozione della proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo:
«Adeguamento alla media europea degli stipendi,emolumenti,indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale».


Liniziativa, nata in modo trasversale ai partiti e promossa dal gruppo facebook Nun Te Regghe Più, dal titolo della famosa canzone di Rino Gaetano, ha come obiettivo la promulgazione di una legge di iniziativa popolare formata da un solo articolo:
i parlamentari italiani eletti al senato della repubblica, alla camera dei deputati, il presidente del consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nellunione europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri paesi dellunione per incarichi equivalenti
La raccolta firme viene effettuata tramite appositi moduli vidimati depositati negli uffici elettorali dei comuni italiani, qui lelenco aggiornato in tempo reale dei comuni nei quali è già possibile andare a firmare:
http://nunteregghepiu.altervista.org/comuni.htm

Liniziativa è completamente autofinanziata dai promotori e dagli aderenti quindi la diffusione dei moduli potrà essere non omogenea, eventuali segnalazioni di Comuni sprovvisti di moduli potranno essere effettuate direttamente nel gruppo facebook http://www.facebook.com/groups/nunteregghepiu/ o allindirizzo di posta elettronica legge.ntrp@gmail.com


50.000 firme sono il minimo richiesto dalla legge per la presentazione della proposta, 80.000 sono il numero necessario per sopperire ad eventuali errori e anomalie di raccolta ma il vero obiettivo è quello di poter raccogliere le firme di tutti gli italiani stanchi di mantenere i privilegi di una classe politica capace solo di badare ai propri interessi personali. Una firma non costa molto, continuare a restare indifferenti costa molto di più.
Andate a firmare nel vostro comune e non fatelo da soli.

IMPORTANTE FACCIAMOCI SENTIRE

Inizia ufficialmente la raccolta firme per rendere illegale il trattamento privilegiato della classe politica Da lunedì tutti i municipi sono attivi per la raccolta delle firme.
Vi invito a firmare con consapevolezza e senso del dovere, per il nostro bene , per i nostri figli, per il nostro Paese.
Grazie ...


Per favore falla girare!!!!!!!!!!!!
Grazie!!!!!!!!!!!!

venerdì 18 novembre 2011

La Casta anche nella Filiera della Carne.

PER VOSTRA INFORMAZIONE:

In molte parti d'Italia sono stati inaugurati due nuovi ristoranti ROADHOUSE GRILL che fanno parte del Gruppo Cremonini.

Vi ricordo che il gruppo Cremonini, come testimoniato da inchieste di REPORT (Rai 3), è un'azienda che nel corso degli anni si è distinta per una serie di azioni illegali e anche criminali.
Per citarne alcune:
 

- vendere carne di bovini di oltre 17 anni come carne di bovini inferiore ai 24 mesi di età (tale carne è finita negli omogeneizzati per bambini!)
 

- vendere svariate tonnellate di carne in scatola avariata a Paesi poveri (guadagnando su incentivi europei per tali esportazioni), tra cui la Russia (dove Report ha raccontato della morte di un 12enne dovuta al consumo di tale carne contenente botulino) e Cuba.
 

Per la morte in Russia un intermediario della Cremonini ha pagato 150.000 euro per evitare una denuncia e il blocco delle importazioni in Russia.

Al momento dell'indagine fatta da Report, la carne che il governo cubano ha respinto dopo alcune analisi (che confermavano le pessime condizioni di diversi lotti di carne) era stata imbarcata su una nave, ma non per riportarla in Italia per la distruzione.

La nave era destinata all'Angola. La carne avariata verrà distrutta o venduta agli angolani?

Per questo motivo vi invito a non recarvi nei ristoranti ROADHOUSE GRILL, a divulgare questa mail, a boicottare anche le altre aziende del gruppo Cremonini che sono:

Autogrill MOTO
carne MONTANA
bar e ristoranti CHEF EXPRESS (treni e aeroporti)
salumi IBISE'
carni INALCA
supermercati MARR (diffusi soprattutto in Romagna e Marche)
 

NB: la carne bovina utilizzata in Italia dai Mc'Donalds, è fornita dal Gruppo Cremonini
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